Progetto "sistema idrico per Haro Shanko-Etiopia"
Domenica 07 Febbraio 2010 10:29

Progetto "Sistema idrico gravitazionale per le Comunità di Haro Shanko in Etiopia

Il progetto si è concluso: leggete il report nel file .pdf (2,58MB)

Dall'Associazione CVM - Comunità Volontari per il Mondo,  www.cvm.an.it ci è pervenuta la richiesta di collaborazione per la costruzione di un impianto idrico, con sistema gravitazionale, per le Comunità di Haro Shanko, zona East Wollega, regione Oromia, in Etiopia.

Filomondo sostiene questo progetto con 15.000 Euro

L’area di progetto si trova nella woreda di Leka Dulecha, zona dell’East Wollega, nella parte centro-occidentale dell’Etiopia. La municipalità oggetto di intervento, Haro Shanko, si trova a circa 38km dal capoluogo di woreda (Getema), è accessibile da essa solo attraverso delle piste percorribili durante la stagione secca e a piedi per gli ultimi 3 km.
La mancanza di acqua potabile è il problema principale della zona. In tutta la municipalità esistono 6 sorgenti di cui solo due perenni,sorgente esistente in zona di cui una difficilmente raggiungibile perché posta in una gola, nessuna di queste protetta. Attualmente gli abitanti dell’area impiegano circa 90 min per approvvigionarsi di acqua con taniche generalmente di 15-20 litri portate sulle spalle.
Durante la stagione secca la maggior parte degli abitanti della zona si rifornisce ad un vicino ruscello perché l’unica sorgente disponibile è troppo lontana da raggiungere.

La municipalità può contare anche di una scuola primaria (350 studenti e 5 insegnanti), di un presidio sanitario e di un centro di formazione per agricoltori. Tutte queste istituzioni non sono però provviste di punti di distribuzione acqua.
I principali problemi legati alla scarsità di acqua potabile che si riscontrano nella zona sono: il grande dispendio di energie e tempo dedicati all’approvvigionamento idrico anziché a della attività produttive;
l’alta incidenza i malattie idro-trasmissibili (tifo, diarrea, infezioni degli occhi, ecc.) che costringe la popolazione ad alte spese per medicinali nonché ne riduce la produttività in un contesto già molto povero.
La difficile posizione delle sorgenti mette in difficoltà ed in pericolo bambini e donne, in particolare se gravide, che sono tradizionalmente addette alla raccolta dell’acqua.donna attinge acqua a una  sorgente
Il progetto mira a coinvolgere 10 villaggi della municipalità di Haro Shanko, per un totale di 169 famiglie (1014 abitanti) per fornire loro dei punti di distribuzione d’acqua facilmente accessibili nonché rifornire la scuola e il presidio sanitario.

Obiettivo generale
Migliorare le condizioni di vita degli abitanti della zona, facilitando l’accesso all’acqua potabile attraverso la costruzione di un impianto gravitazionale e formando la comunità ad un uso consapevole dell’acqua e alla conservazione dell’impianto.

Attività
Al centro dell’intervento sono le comunità che dovranno provvedere a tutta l’operatività del progetto ricevendo dall’esterno solamente i materiali e input tecnici da alcune persone qualificate.
La filosofia del progetto è quella di massimizzare gli input locali, limitando al minimo indispensabile gli apporti esterni.
Il progetto conta di 2 componenti di base: la parte infrastrutturale e la parte educativa e di animazione.
− La componente educativa prevede interventi mirati alla sensibilizzazione sulle problematiche igieniche e sanitarie, intervenendo: su gruppi di donne, con la formazione di comitati di gestione e di addetti alla esempio di serbatoio già esistente in zonasupervisione e manutenzione degli impianti.esempio di captazione sorgente già esistente in zona

 

 

 

 

 


− La componente infrastrutturale prevede la costruzione di un’opera di captazione di una sorgente, la connessione con un punto serbatoio di circa 15m3, una linea di condotte con 4 punti di distribuzione d’acqua. Saranno inoltre costruiti lavatoi per agevolare le donne nel bucato ed evitare che si rechino al fiume per questa operazione mettendo a rischio la propria salute e sicurezza.
Verranno inoltre costruiti degli abbeveratoi per gli animali per migliorare la produttività degli allevamenti e facilitare la divisione sei punti di approvvigionamento umano e animale, diminuendo così il rischio di contaminazione delle risorse.

Formazione

Formazione dei membri del Comitato per la gestione dell’impianto (5 persone)

Prima di avviare qualunque intervento è di fondamentale importanza la formazione di un Comitato per lagestione dell’impianto (WATSAN). Tale comitato è costituito di solito da 5 membri (di cui almeno 2 devono essere donne). In questo momento iniziale vengono definite le responsabilità dei vari membri del comitato in una breve sessione di formazione.
Il comitato rappresenta la comunità beneficiaria nella stipulazione dell’accordo con l’ONG per la realizzazione dell’impianto, la raccolta del contributo spettante alla comunità, e il coordinamento della partecipazione e della successiva presa in consegna dell’impianto stesso.
I componenti del Comitato per l’Acqua parteciperanno a 3 giorni di formazione sui seguenti temi:
- Stabilire le procedure appropriate di gestione dei sistemi idrici.
- Importanza della suddivisione delle responsabilità e compiti al suo interno.
- Determinare tariffe per la fornitura dell’acqua compatibili con le possibilità della comunità ma che possano essere anche fonte di autofinanziamento, in modo da poter coprire i costi di ogni eventuale e imprevisto bisogno di manutenzione.
- Lavorare in stretto contatto e seguire le persone incaricate della manutenzione dell’impianto.
- Educazione alla salute, malattie idro-tramissibili, ed igiene.


Formazione dei manutentori dell’impianto (2 persone)

Saranno selezionate tra i beneficiari due persone, possibilmente una donna ed un uomo, che saranno addetti alla manutenzione dell’ impianto. La selezione, in collaborazione con il comitato per la gestione dell’impianto, dovrà avvenire già nella fase preparatoria dell’impianto in modo che le persone scelte possano seguirne la costruzione. Gli addetti alla manutenzione dovranno seguire un apposito corso con i seguenti obiettivi:
-  Comprendere l’importanza di lavorare in piena collaborazione con il comitato per l’acqua, in modo da assicurare il buon funzionamento dei sistemi e da intraprendere un lavoro di manutenzione ordinaria di routine.
-  Conoscere semplici elementi di idraulica e muratura per piccole riparazioni alle opere di presa di una sorgente e manutenzione del sistema
-  Organizzare un sistema di controllo e raccolta dati sulla produttività della sorgente e l’utilizzo dell’acqua
-  Conoscere l’importanza di mantenere pulita la zona intorno alla sorgente e i punti di distribuzione, mantenere la recinzione e deviare eventuali infiltrazioni contaminanti.
-  Mantenere i contatti con l’Ufficio Zonale dell’Acqua tramite il Comitato per la gestione dell’impianto per segnalare eventuali problemi che possano ridurre la sicurezza e la funzionalità della sorgente e del relativo impianto di distribuzione.

Seminari per le donne (20 donne)

E’ importante che alle donne venga concessa l’opportunità di affrontare la propria situazione e farsi promotrici di cambiamento. Inoltre sono loro ad occuparsi della cura della casa e della famiglia, sono quindi le prime a poter a poter portare un reale cambiamento nelle condizioni igienico-sanitarie. La formazione verterà su argomenti quali: la cultura e la posizione delle donne, l’igiene e la salute, l’acqua potabile, i diritti delle donne. Saranno altre donne a dare gli input della formazione e i corsi saranno totalmente condotti da donne, in modo da permettere la condivisione di esperienze, porre domande e non essere inibite dalla presenza di uomini. L’obiettivo sarà quello di creare le premesse per la costituzione di un piccolo gruppo informale di donne all’interno delle comunità nella quale è stato costruito un sistema idrico. Le donne potranno successivamente partecipare nel lavoro di rete con fiducia, e a livello comunitario potranno partecipare ad altre attività, come risultato dello sviluppo del proprio attivo coinvolgimento nella realizzazione dei sistemi idrici.

Promozione dell'utilizzo di latrine

Uno degli aspetti più importanti per la prevenzione delle malattie idro-trasmissibili è l’appropriata eliminazione dei rifiuti umani. Questo è un aspetto molto critico dell’Etiopia, in quanto solamente l’38% della popolazione utilizza appropriate strutture igieniche. Affianco all’istruzione, quindi, la promozione di appropriate strutture igieniche per l’adozione di semplici latrine è essenziale.
Durante i momenti di formazione e animazione verrà promosso fortemente l'utilizzo delle latrine, fornendo anche supporto alla costruzione. Le latrine verranno costruite con materiali reperibili in loco seguendo gli standard etiopi sulle pit latrine e per le famiglie disposte a contribuire al costo verranno costruiti degli slab in cemento armato per renderle più durature.

Attività di costruzione

Le attività di costruzione verteranno nella protezione e captazione della sorgente selezionata, in questo caso nella sorgente di “Olobe”, la sorgente scelta è una delle due perenni presenti nella kebele, non è stato possibile misurarne l’esatta produttività ma si stima essere 0,3-0,5 l/s; essa sarà misurata una volta completata la struttura di captazione. Il punto di emergenza verrà quindi bonificato e valorizzato, in seguito opportunamente canalizzato. Si presterà particolare attenzione e cura a non ostruire il flusso dinamico dell’acqua. La camera di raccolta viene realizzata in cemento armato e muratura ed è provvista di un tubo di troppo pieno, un tubo di svuotamento e una linea di distribuzione adeguata. Il tubo di distribuzione condurrà verso il serbatoio in struttura mista (muratura e cemento armato), da cui dipartirà la linea di condotte con i 4 punti di distribuzione di cui uno entro il compound della scuola.
Lavatoi e abbeveratoi in muratura di pietra e rifiniti in superficie con malta fine saranno costruiti in prossimità dei punto di distribuzione ove richiesti dalla comunità.
Durante le attività di costruzione le comunità locali contribuiranno alla realizzazione del sistema idrico nei seguenti modi:
- con il proprio lavoro: in particolare saranno addetti alla pulizia del sito e della zona di sorgente fino al riconoscimento dello strato impermeabile, allo scavo delle trincee di posa delle condotte
- se reperibile in loco, con la raccolta/fornitura del materiale da costruzione (pietre sabbia e ghiaia)
- con la fornitura di un magazzino per l’equipaggiamento e le attrezzature

Valutazione di impatto

I beneficiari dell’intervento saranno 169 famiglie della kebele di Haro Shanko e i 350 studenti della scuola primaria.
Come verificatosi in altre zone ove l’intervento è già stato svolto, il Comitato per la gestione dell’impianto sarà in grado di gestire e di effettuare la manutenzione del sistema idrici costruiti e la responsabilità dello stesso è affidata a loro. Questo li coinvolgerà quali attori efficaci nella gestione delle problematiche comunitarie. La realizzazione di tale obiettivo specifico contribuirà fortemente all’obiettivo generale del soddisfacimento del bisogno idrico della popolazione interessata dall’intervento. La conoscenza e la consapevolezza di una situazione contribuiscono a cambiare gli atteggiamenti riguardo a questa e conseguentemente ne comportano un miglioramento. Infatti quando le persone sono a conoscenza del problema e delle sue conseguenze, possono effettuare delle scelte diverse e appropriate per la propria salute.
L’esperienza svolta in questi anni nelle comunità nelle quali si è riusciti ad avere acqua potabile e si è coinvolta la popolazione direttamente e attraverso i comitati per la gestione degli impianti, ha dimostrato che
esiste un effetto moltiplicatore di questo processo di creazione della fiducia. Questi comitati sviluppano la capacità di intervenire anche su altre problematiche che limitano lo sviluppo della comunità, quando le condizioni particolari lo consentono.
Altro aspetto importante è che il sistema idrico costruito contribuirà a ridurre il pericolo delle malattie collegate all’acqua malsana, perché la protezione di una sorgente limita il rischio di contaminazione dell’acqua, ne aumenta inoltre la produttività. La costruzione di punti di distribuzione riduce i tempi di percorrenza e quindi comporterà per le donne e i bambini un notevole risparmio innanzi tutto in termini di tempo e forze spesi per la raccolta dell’acqua, che potranno in seguito utilizzare, per la cura della famiglia, della casa, dei componenti malati, per la scuola e per altre attività redditizie. La riduzione dei costi per le cure delle malattie idro-trasmissibili aumenterà la disponibilità economica delle famiglie.
La produttività migliorerà grazie al miglioramento delle condizioni sanitarie, aumenteranno le entrate da quelle attività che dipendono dalla disponibilità d’acqua (es: allevamento, orticoltura, utilizzo di mulini ad acqua per la macinatura). La disponibilità d’acqua a livello di comunità porterà ad un consistente miglioramento della vita dei beneficiari rurali.
Il rapporto che si instaurerà con gli organi governativi contribuirà alla realizzazione degli obiettivi del progetto, costruendo il supporto istituzionale alle comunità, necessario quando l’intervento si concluderà.

Responsabile del progetto in Italia: Attilio Ascani
Responsabile del progetto in Etiopia: Ing. Rubert Anna


 

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